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sabato 12 settembre 2015

L'ora delle recensioni #10: The queen of the Tearling di Erika Johansen

Buongiorno a tutti ragazzi! Dunque, finalmente ho estinto le recensioni che avevo in arretrato ed ora posso pubblicare questa, cosa che davvero non vedevo l'ora di fare.
Il fatto è che questo libro lo sta leggendo tutta l'Italia, così come sei mesi fa lo stava leggendo tutta l'America, e non potevo ignorarlo. Non potevo proprio.
Sicché, anche io l'ho letto e, se avete seguito i miei aggiornamenti su Goodreads, avrete sicuramente capito che ne sono rimasta soddisfatta. Bando alle ciance, cominciamo con la recensione vera e propria.


TITOLO: The queen of the Tearling
AUTORE: Erika Johansen
ANNO: 2015
EDITORE: Multiplayer Edizioni
GENERE: Fantasy, Distopico
PREZZO: 19€


TRAMA: Il giorno del suo diciannovesimo compleanno, la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un viaggio pericoloso per tornare al castello in cui è nata per riprendersi il trono che è suo di diritto. Semplice e seria, una ragazza che ama i libri ed imparare, Kelsea non assomiglia molto alla madre, la vanitosa e frivola Regina Elyssa. Ma anche se è priva di esperienza e cresciuta protetta, Kelsea non è priva di difese: attorno al suo collo pende lo zaffiro di Tearling, un gioiello d’immensi poteri magici; ad accompagnarla c’è la Guardia della Regina, un gruppo di ufficiali capeggiati dall’enigmatico e devoto Lazarus. Kelsea avrà bisogno di tutti loro per sopravvivere alla società segreta di nemici che userà ogni arma – dagli assassini dai mantelli cremisi alla più oscura magia del sangue – per impedirle di indossare la corona.
Nonostante il suo sangue reale, Kelsea non si sente tale così in quanto ragazza insicura, una bambina chiamata a condurre un popolo e un regno di cui non sa praticamente niente. Ma quello che scopre nella capitale, cambierà tutto, mettendola a confronto con orrori che non avrebbe mai immaginato. Un singolo atto di coraggio precipiterà il regno di Kelsea nel tumulto, sguinzagliando la vendetta della tirannica sovrana della vicina Mortmense: la Regina Rossa, una strega che possiede la più oscura delle magie. Adesso Kelsea comincerà a scroprire di chi tra i servi, l’aristocrazia e la sua stessa guardia potrà davvero fidarsi.
Ma la prova per salvare il suo regno e incontrare il suo destino è appena cominciata – un incredibile viaggio di auto-scoperta e di prova del fuoco la renderà una leggenda… se riuscirà a sopravvivere.

RECENSIONE: Dovete sapere che ho pensato molto, durante la lettura di questo libro, se mi stesse piacendo oppure no. Sarò sincera: non è un capolavoro. Tuttavia, penso che abbia dei caratteri che lo rendono speciale, che ne fanno uno di quei libri da leggere una volta nella vita.
Kelsea è una ragazza di diciannove anni, vissuta da quando ne aveva uno in una cottage lontano dal resto del mondo, con genitori adottivi, Carlin e Barty; lei, infatti, è l'erede al trono del Tearling, e prima di divenire regina deve avere un'educazione accurata e lontana dai vari pericoli.
La storia è ambientata in questa dimensione futuristica, in cui il mondo è diviso in due enormi regni: il Tearling, il regno di Kelsea, che al momento è governato momentaneamente dallo zio, e il Mortmesne, sul cui trono sta la regina rossa, una persona diabolica di cui nessuno conosce il vero nome.
Non permettere che, affidandoti alle armi, la tua scaltrezza venga meno. Sei sempre stata saggia: cerca di non perdere questa virtù.
Il romanzo è diviso in tre parti, in tre enormi sequenze. Ho trovato che, come la storia, anche lo stile di scrittura sia diverso. Inizialmente, era terribilmente lento. Ho faticato a leggere le prime pagine come mi capita molto raramente. Penso che questo sia dovuto al fatto che sono entrati in scena, da subito, molti personaggi e serviva spazio per descriverli. Il fatto è che nelle prime cento pagine circa non succede nulla, a eccezione dell'incontro con il bandito Fetch. Successivamente, per fortuna, il ritmo diventa sempre più incalzante finché nelle ultime pagine non si può che restare con il fiato sospeso, ad attendere l'epico finale.
Assicuratevi solo che i cambiamenti che porterete siano per il bene della vostra gente, non solamente per annullare la memoria di vostra madre: è la differenza che passa tra una regina buona e una bambina arrabbiata.
I personaggi sono tutti strutturati in maniera magistrale. La quantità di punti di vista adottati dall'autrice - nonostante il principale resti sempre, ovviamente, quello di Kelsea - permette di captare meglio lo scenario politico nel quale si è immersi. Ogni personaggio, da quello dall'animo più puro al più tormentato, è ben caratterizzato ed umano. Non ci sono stereotipi o personaggi perfetti. Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti e, cosa che ho apprezzato enormemente, nessuno ha pieno torto o piena ragione.
Kelsea è un personaggio meraviglioso. E' vera e concreta, come poche protagoniste sono in grado di essere. Non è perfetta, assolutamente. A volte è impulsiva, altre testarda. Ma il fatto è che le sue indecisioni sono quelle che ognuno, al suo posto, avrebbe.
Kelsea è un personaggio che affronta un cambiamento molto lento ma visibile. Passa dalla paura e dall'ingenuità alla forza e al coraggio, riesce a prendere in mano le briglie del proprio destino senza passi falsi, con costanza e prudenza. La sua passione più grande sono i libri. Ha imparato ad amarli dalla tutrice Carlin, e questa devozione non la abbandona nemmeno una volta. Essi sono la fonte alla quale attinge la sua forza, e l'importanza che dà alla cultura è davvero meravigliosa. E' bellissimo vedere come tenta di diffondere l'istruzione e la cultura all'interno del proprio regno.
Un'altra parola va spesa per la sua intelligenza. Kelsea è davvero una ragazza brillante, capisce che rispetto viene da rispetto, che ogni persona è importante, non importa quanto oro possegga, che un bel viso è inutile se dietro non c'è un cervello funzionante. Leggere di lei è davvero bello, è uno di quei modelli ai quali ci si dovrebbe appendere per diventare persone migliori.
Non era più la ragazzina dal viso rotondo che indossava un mantello consunto: per un istante la sua figura sembrò riempire il mondo. Ed era la figura di una donna alta e con una corona in testa.
Lazarus, detto Mazza Chiodata, è il principale soldato e consigliere di Kelsea, colui che dirige la scorta che la porta al castello. Conosciamo questo personaggio a poco a poco. Subito sembra una persona piuttosto fredda, poi non si può evitare di affezionarci.
Pen è il più giovane tra i soldati della regina, un ragazzo adorabile e dolce, di quelli che si vorrebbero estrarre dai libri solo per abbracciare, non so se mi spiego.
Fetch è il bandito più famoso del Tearling, di cui non si conosce la vera identità e che stringerà un rapporto molto particolare con Kelsea. La sua devozione per lei sembra essere inizialmente pari a zero, e nel corso delle pagine cresce pian piano.
Thomas è lo zio di Kelsea, un uomo dal carattere incredibilmente debole che vive tra gli agi e gli ozi, e che prende decisioni all'ombra di Arlen Thorne, un essere davvero disgustoso, di cui ho invocato la morte.
Troviamo, infine, una gran quantità di donne, tutte avvolte in un alone di mistero. Non sappiamo quasi nulla di loro, perché nella realtà futuristico-arretrata descritta da Erika Johansen esse hanno davvero pochi diritti e la loro vita si riduce a poco più di schiavitù.
Nonostante il suo riflesso nello specchio regalasse un'indicibile sofferenza, la regina capì che c'era qualcosa di peggio dell'essere brutte: credersi bellissime e non esserlo affatto.
Dopo aver parlato della parte tecnica di questo libro, non si può nominarlo senza dedicare uno spazio per l'incantevole veste grafica donatagli dalla casa editrice. Come avrete visto nella presentazione di Greta qui, le pagine sembrano invecchiate, dipinte all'inizio di ogni capitolo con un piccolo disegno, e le illustrazioni di Roberto Recchioni rendono il tutto ancora più magico.
Infine, un'altra cosa che da fangirl non potevo evitare di citare, ho apprezzato moltissimo le allusioni a Raperonzolo, Harry Potter e il Signore degli Anelli.
 Non si trattava di semplice crudeltà, ma qualcosa di infinitamente peggiore: un male nato dalla completa mancanza di coscienza, un male inconsapevole e quindi capace di giustificare qualsiasi cosa. Un male che sapeva fare i conti.
Il mio giudizio: ✯✯✯✯

Questa era la mia recensione di The queen of the Tearling, il mio parere personale ma, allo stesso tempo, sufficientemente oggettivo da darvi un'idea complessiva del romanzo aldilà del mio pensiero.
Lasciate un commento dicendo se avete letto questo romanzo o se vi incuriosisce almeno un po', e continuate a visitare il nostro blog.

4 commenti:

  1. Ciao Ilaria..questo libro mi sta molto incuriosendo molto ma il prezzo mi frena un po' almeno x il momento:/ ma credo che appena mi metterò qualcosa da parte lo prenderò;)

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    1. Se non ti infastidisce il ritmo di lettura lento te lo consiglio :)

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  2. Hellooo *^*
    Io personalmente ho adorato questo libro (se vuoi leggere la mia recensione la trovi qui c: ) e sono felicissima di averlo letto. Un fantasy che, finalmente, ha tutti quegli elementi degli high fantasy da noi appassionati del genere tanto amati :3
    Una nota di merito va a Fetch, il mio amorino (?) ahah
    L'unica pecca è che secondo me avrebbero potuto esserci più spiegazioni su come si sia arrivato a un tale ritardo tecnologico nel futuro... Bah! Spero che i dubbi si rivolvano negli altri due libri...
    Bella recensione <3
    Rainy

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    1. Sono d'accordo, anche io sono rimasta perplessa a riguardo e sono molto curiosa di leggere The invasion of the Tearling *-*

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